Il restauro e la conservazione del mobile antico. Parte 1
Il mobile antico, come avrete notato, è molto delicato. Questo è dovuto al fatto che il legno, essendo un materiale igroscopico – ossia che varia in base all’umidità nell’aria – negli ambienti troppo secchi tende ad asciugarsi, mentre negli ambienti troppo umidi assorbe l’umidità come una spugna.
Ciò che danneggia il mobile è appunto la continua variazione di umidità di un ambiente: questo provoca sollecitazioni causando anche spaccature e sollevamenti nel materiale. Nel caso di troppa umidità, poi, il mobile viene reso maggiormente attaccabile da muffe ed insetti xilofogi (che prediligono gli ambienti umidi) soprattutto nelle parti in cui è lasciato grezzo, come nelle gambe e nella schiena. I fori che vediamo sui piani dei mobili sono i punti da cui escono i tarli, che entrano e “mangiano” il legno nelle parti prive di vernici e trattamenti.
Quindi, innanzitutto, è importante mantenere l’ambiente ad un’umidità costante.
Per eliminare i tarli, l’antitarlo va dato nelle parti grezze del mobile – schiena, fondi dei cassetti, gambe – facendo sì che il liquido entri per qualche mm all’interno del materiale, dove si annidano le uova di questi insetti.
Per mantenere la patina del mobile e dargli al contempo nuovo splendore, unite cera d’api (che è senza paraffina) con essenza di trementina e stendete questo preparato con un panno morbido.
Chiudo dando un suggerimento per la manutenzione delle travi in legno: darete loro nuova vita passando con un pennello una soluzione di olio di lino crudo ed essenza di trementina (in rapporto di 1:1). Questa soluzione è ottima anche per la pulizia dei pavimenti in cotto.