Descrizione
Stampa in rame raffigurante Vicenza Amplissima di G. Braun.
in Liber quartus urbium precipuarum totius mundi di G. Braun e
F. Hogemberg, Colonia, G. von Kempen, 1588, p. 47,
Dimensioni lastra 36 cm x 43,5 cm
Nota: La pianta ha una notevole importanza documenta-ria: essa rappresenta infatti la prima immagine grafica a stampa della città dopo l’intervento architettonico-urba-nistico di Andrea Palladio. La sua derivazione dal disegno dell’Angelica è evidente: identici sono infatti l’orientamento e i particolari urbanistici. Incerta tuttavia è l’identificazione del suo archetipo effettivo, che può essere costituito dalla Pianta Angelica stessa, oppure dall’ affresco vaticano da questa tratto, come afferma il Moretto, oppure dal rilievo che costituisce a sua volta l’archetipo del-l’Angelica, come afferma la Mazzi. La carta ricompare nelle successive edizioni latine dell’opera del 1594 (stam-patore B. Buchholtz), del 1597 e del 1617 (stampatore P. von Brachel); e in quelle in lingua tedesca del 1590 circa (stampatore B. Buchholtz) e del 1617 (stampatore P. von Brachel); e in lingua francese del 1590 circa (stampatore probabilmente B. Buchholtz).
L’opera complessiva di cui fa parte questo Liber quartus è conosciuta sotto il titolo di Civitates orbis terrarum e fu pub. blicata in sei parti tra il 1572 e il 1617. Viene considerata il primo atlante sistematico di città. Georg Braun (1541-
1622) ne fu il curatore e ne redasse i testi, mentre Frans Hogemberg (1540 c.-1590 c.), coadiuvato da Simon van der Neuvel o Novellanus, incise quasi tutte le carte, tra cui la Vicentia Amplissima. I rami furono acquistati nel 1653 dall’ultimo editore dell’opera, Abraham Hogemberg,
da parte di Joannes Jansson che sostituì le tavole deteriorate e apportò modifiche non sostanziali. Alla morte dello ansson essi passarono al genero Joannes Janssonius van
Waesbergen; in seguito essi furono acquistati da Frede-rick de Wit nel 1694 che li utilizzò col proprio excudit nel
suo Theatrum praecipuarum totius Europae Urbium tam ichono-graphicé quam cospicué delineatarum, Amsterdam, s.a. Infine i rami vennero in possesso di Pierre van der Aa all’inizio del Settecento; infatti essi compaiono nella Galerie agreable du monde, Leida, s.a. (ma 1729). Alcuni rami con l’excudit del De Wit passarono anche a Pierre Mortier e ai suoi eredi che li utilizzarono per tutto il XVIII secolo.
Nelle opere dello Jansson (cfr. n. 46) e del De Wit compare la Vicentia Amplissima mentre in quelle del van der Aa e del Mortier (cfr. n. 64) è utilizzato l’archetipo costituito dalla carta del Monticolo del 1611 (cfr. n. 61) (cfr. C.
KOEMAN, Allantes cit., Il, pp. 10-14 c III, рр. 191-192 г. 210 e per le notizie biografiche anche U. THIEME, F.
BECKER, Allgemeines Lexikon, s.v.).
dimensione altezza cm 58 x larghezza cm 65