Francesca De Munari presenta Livio Moiana fotografo
La Bellezza del mondo è tutto ciò che appare nei suoi singoli elementi, come le stelle in cielo, gli uccelli nell’aria, i pesci in acqua, gli uomini sulla terra. (Gugliemo di Conches) C’è un momento in cui si accende la scintilla, in cui la Storia entra nella storia e il traseunte diventa eterno. Fin dall’antica Grecia si è individuato nell’amore la spinta vitale che fece nascere il primo ritratto, nella volontà di trattenere ,da parte di una giovane, l’immagine dell’amato, e che, viceversa, fece implorare uno scultore affinché la splendida figura da lui modellata prendesse vita, venendo poi esaudito. Nelle opere di Livio Moiana troviamo la perfetta espressione di tutto questo: c’è Amore, c’è lo studio della forma, c’è eleganza, c’è eternità. L’Umanità e la Divinità si fondono. Ogni fotografia è completa in se stessa, impregnata di kalòs kai agathòs, di quel principio classico in cui il Bello si sovrappone perfettamente al Buono, nel senso di valente, ed è riflesso del Vero. Nelle immagini costruite da Moiana percepiamo il volume, sentiamo il ritmo e godiamo dell’appropriata armonia. Lo spazio è riempito non solo da una forte architettura del corpo, ma anche dai capitelli e dai fregi dei muscoli, delle dita, delle fibre di cui è composto l’Uomo. Non c’è distinzione di genere: i corpi sono elementi plastici nella loro massima espressione esaltati nella loro purezza. L’artista è ardito e sceglie come suo inchiostro il bianco e il nero, a cui serve una stesura magistrale e senza incertezze. E il bianco e il nero gli sono sufficienti per creare un nuovo alfabeto, nuove costellazioni. Come dice chiaramente il titolo Shapes (of freedom), il corpo è un mezzo non il fine, declinato nelle infinite forme di libertà. Se seguite le linee, trovate la storia che Moiana vuole sussurrarci. Lui sa cogliere l’essenziale e per sottrazione lascia che vediamo ciò che ci rende uomini, la pelle, scegliendo senza indugi l‘universale. Nell’essenza della Bellezza riscopriamo la Verità e, nella Verità, l’Eternità. Le Shapes (of freedom) ci riconducono al Tutto e in loro ne ritroviamo un prezioso frammento.
Francesca De Munari