Premi INVIO per iniziare la ricerca
 

Il restauro e la conservazione del mobile antico. Parte 2. L’intervento anti-tarlo

De Munari Antiquariato | Vicenza / News  / Il restauro e la conservazione del mobile antico. Parte 2. L’intervento anti-tarlo

Il restauro e la conservazione del mobile antico. Parte 2. L’intervento anti-tarlo

Avevo trattato genericamente della conservazione del mobile antico (leggi). Qui indico precisamente come operare per eliminare i tarli dai mobili di casa.

Tra la primavera e l’estate i tarli del legno lavorano alacremente: segnale ne è la “polverina” che troviamo sotto ed attorno ai nostri mobili. In questo periodo gli esemplari adulti dell’Anobium punctatum, chiamati comunemente tarli del legno, escono dalle gallerie che hanno scavato all’interno dei mobili e che li hanno ospitati e sfamati. Inoltre, con la stagione calda, le femmine depongono le larve nelle gallerie e nelle porosità del legno. Le larve schiuse  a loro volta scaveranno ulteriori cuniculi. I fori che noi vediamo, sul piano, lati, fronte e gambe, sono le aperture attraverso cui avviene lo svolazzamento di questi insetti xilofogi. L’aggressione del legno da parte di questi avviene nelle parti grezze, e quindi più facilmente attaccabili, dei mobili, ossia schiena e fondo.

Come intervenire

L’antitarlo va steso con un pennello in tutte le parti grezze del legno, di cui sopra, senza tralasciare cassetti e ripiani, onde evitare ulteriori annidamenti di insetti xilofogi. Con una siringa, invece, l’antitarlo va applicato nei fori di uscita, collegamento con le gallerie interne al mobile e sede delle uova appena deposte.

Perché il trattamento sia efficace, il mobile poi va “impacchettato” con del materiale plastico, come la pellicola trasparente usata solitamente in cucina o i teli utilizzati dai pittori, per non permettere la fuga agli esemplari ancora all’interno e perché l’insetticida abbia il massimo effetto.  Il tempo d’azione dell’antitarlo, e quindi d’attesa, è di circa 30 giorni.

Nei mobili in cui c’è una presenza massiccia di tarli – tenete presente che la femmina dell’Anobium punctatum, depone ogni volta circa 60 uova – si consiglia di ripetere l’applicazione dell’antitarlo e la sigillatura del mobile con teli di plastica e si lasci agire per altri 30 giorni.

A questo punto, rimosso l’involucro plastico dal mobile, tutti i fori vanno chiusi con un po’ di cera colorata, secondo il colore del legno, che si trova comunemente in stick, dopo averla leggermente scaldata. Il mobile va lucidato con un po’ di cera d’api.

Vi ricordo che l’antitarlo è un insetticida, per cui va maneggiato con attenzione ed usando le dovute precauzioni, riparando naso e bocca. Durante l’applicazione arieggiate l’ambiente. Se avete animali in casa, teneteli lontani dall’antitarlo e dal mobile impregnato di insetticida.

Esito

Un intervento ben eseguito solitamente ha una durata di qualche anno. Purtroppo è impossibile intervenire in maniera definitiva. Ci sono alcuni accorgimenti che aiutano a preservare il mobile dagli attacchi dei tarli: è importante che l’ambiente non sia troppo umido, condizione che i tarli prediligono, e che non venga introdotto nella stessa stanza o casa un mobile che ha al suo interno tarli.

Le larve rimangono all’interno dei nostri mobili, per alimentarsi e crescere, circa 3 anni. Quindi è probabile che con un solo intervento non si riesca a debellare tutti gli esemplari che sono lì annidati.

Nota Bene

Non è solo il tarlo del legno ad aggredire i nostri mobili, ci sono anche altri insetti xilofogi. In ogni caso, l’azione dell’antitarlo agisce anche su questi. In alcuni casi, le larve dei tarli sono già all’interno della pianta con cui viene fatto il mobile. Inoltre, i cosiddetti legni teneri, come il pino e l’abete, sono maggiormente a rischio rispetto ai legni duri, come il mogano e l’olivo.

Sono a disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti ed approfondimenti. Guarda i nostri servizi > leggi.

Francesca De Munari

× Serve aiuto?